“U Santu Lazzuru” è una tradizione salentina antichissima e consiste in una nenia pasquale che veniva portata dai musicanti nelle masserie del basso Salento, in cambio di beni materiali (generi alimentari).
L’Associazione Centro Storico, avvalendosi della professionalità e delle ricerche svolte dalla “COMPAGNIA MUSICANTE”, da sedici anni ripropone questa tradizione alla popolazione della Città di Casarano, dividendo le fatiche di tutta l’organizzazione con la Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” di Casarano. La tradizione vuole che “U Santu Lazzaru” venga portato dai musicanti durante un determinato periodo della settimana Santa. Questa usanza è stata però in parte modificata per l’entità del nostro obiettivo. Si impiegano quindi quattro giovedì di Quaresima, vedendo impegnati i volontari del Centro Storico che nei mercoledì precedenti percorrono le strade che sono stabilite per la tappa del giorno dopo, mettendo sotto le porte un volantino d’avviso e una busta per alimenti. Sul volantino di avviso compaiono le date e le tappe dei musicanti durante i quattro Giovedì, un c/c bancario dove versare le eventuali offerte ed il testo della nenia che consente a chi ne avesse voglia di scendere in strada a cantare. Durante il passaggio della carovana, che parte come di consuetudine dalla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, alle ore 18.30, un primo gruppo precede i musicanti avvisando gli abitanti delle strade dell’imminente arrivo dell’allegra compagnia. Successivamente il folto gruppo, detto dei “lazzaroni”, porta questa gran ventata di Pasqua che si respira durante l’esibizione. Alla fine della carovana vi sono poi gli ultimi volontari che accolgono i frutti della raccolta salutando, ringraziando ed incitando i presenti a seguire gli allegri viandanti. Di rilevante importanza è il lavoro svolto dai volontari della Protezione Civile di Casarano che si impegnano a garantire l’incolumità del corteo che raggiunge ormai le circa 200 unità tra adulti, bambini e anziani, molti armati di qualsiasi sorta di strumento tradizionale salentino. E’ sicuramente commovente vedere la gente che viene fuori dalle proprie case per consegnare un po’ del proprio bene in una bolgia d’Amore e fratellanza (argomenti questi che fanno sempre meno notizia). Il gruppo è quindi preceduto e seguito da un due pulmini che fungono da raccoglitori e che vengono spesso anche utilizzati per dare ristoro ai più piccoli ed un momento di riposo per i più anziani. Durante le ultime edizioni de “U Santu Lazzaru”, ci si è accorti che sono aumentate a dismisura le accoglienze che vengono preparate in genere dagli abitanti delle strade che di concerto organizzano bancarelle che servono per far ristorare i “lazzaroni” e che sono imbandite di ogni ben di Dio. Sembra quasi un motivo per spronare la carovana nel proseguire il percorso tante volte segnato anche dal mal tempo. Il ricavato in viveri e in offerte viene quindi utilizzato dai volontari dell’Associazione e da quelli della Caritas della Parrocchia per aiutare quanti in questo difficile periodo si trovano in condizioni di indigenza. Da sottolineare anche le dimostrazioni d’affetto dimostrate anche da vari gruppi organizzati che spesso si accodano alla carovana donando il proprio apporto alla causa. Come ogni anno vorremmo ricordare con affetto: il Centro aperto per anziani presso il quale si va a far visita per consuetudine durante l’ultima serata e i commercianti di via Petracca e palazzo Jeca che riservano una calorosa accoglienza durante il passaggio in galleria. E’ quindi di forte impatto visivo ed emotivo il vedere molte delle strade percorse addobbate a festa ed illuminate con le sopra citate bancarelle che obbligano i nostri canterini a tappe tanto forzate quanto attese con piacere, durante le quali ci si può rifocillare con una buona “rota te pane e pummitoru” piuttosto che con una bella “pittula” o con una amarissima “pitta te patate”, il tutto innaffiato da del buon “vinu te casa”. Come di consuetudine poi, gli ultrà del Casarano accoglieranno la carovana dei lazzaroni all’arrivo in Piazza S. Domenico dove verrà ricordato Emiliano Semola, percussionista della Compagnia Musicante venuto a mancare sei anni fa e consumato ciò che vorrà offrirci “u Totu tu Barra” Queste tappe rievocano il tanto antico quanto attuale senso di ospitalità che da sempre contraddistingue il popolo salentino. Alla fine delle quattro serate, quando il periodo quaresimale è quasi terminato, dopo l’ultima tappa, tutti gli attori di questa fantastica tradizione, si ritrovano nei locali della Parrocchia, dove vengono distribuiti i così detti “panareddhi” (tipici pani a forma di paniere, contenenti un uovo sodo) e dove ci si sollazza lo spirito ed il corpo con piatti tipici di svariata natura. E’ davvero bello vedere tanta gente che partecipa così attivamente a questa manifestazione sentendosi davvero appartenente alla stessa comunità ed è davvero bello riproporre questa antica tradizione, creando questo connubio tra la cultura ed il sociale prendendo in esame difficoltà che tanti nostri fratelli sono chiamati ad affrontare. E’ davvero bello fare tutto ciò insieme sentendo veramente dentro il valore della Pasqua. A tutti rivolgiamo i nostri più sinceri auguri.
Ulitibbe bbene tutti quanti
Queste le tappe de “U SANTU LAZZARU 2013” Giovedì 28 Febbraio Giovedì 7 Marzo Giovedì 14 Marzo Giovedì 21 Marzo |